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quella volta che…/1

In in classe on March 30, 2011 at 11:46 pm

…abbiamo intervistato Cristiano De André

L’obiettivo era “solo” fare un servizio video sulla mostra di De André (Fabrizio) alla Rotonda della Besana. Se pensate che il “solo” possa essere davvero un “solo” non avete mai avuto a che fare con il comune di Milano. In tre telefonate all’ufficio stampa, nessuno ha ritenuto opportuno avvisarci delle formalità necessarie per poter entrare alla mostra con una telecamera. Un accredito, ovvio, direte voi. Sbagliato.

Si parte trascinandosi dietro su metro e tram una telecamera maneggevole e leggera come un mammut. Occorre arrivare alla biglietteria per sentirsi dire che, però, con la telecamera non si può entrare. Perché? Perché l’ufficio stampa non ci ha avvisato. Chiamiamo l’ufficio stampa, ci abbiamo parlato ieri, se vi danno l’ok ci fate entrare? Eh, provate, ma anche il Tg3 ieri è rimasto fuori (allora non siamo noi gli sprovveduti, ndr).

Infatti chiamiamo, dicono che ci richiamano, Passano i minuti, richiamano ma è per confermare che non possiamo entrare. Come si fa per avere l’accredito allora? Non c’è l’accredito, dovete mandare una mail il giorno prima. Allora se invio una mail venerdì possiamo tornare lunedì? No, mercoledì. Sopra la mia testa deve essere apparso un punto di domanda stile cartone animato giapponese. “Eh, il lunedì e il venerdì non c’è mai nessuno in Comune”. Testuale.

Ne prendiamo atto e decidiamo di sfruttare il pomeriggio per intervistare qualche visitatore. Che supersettimana sono frequenti come le dichiarazioni di buon senso dei leghisti. Ed hanno più o meno la stessa lucidità. Una telecamera così discreta tra l’altro non è il migliore dei biglietti da visita: un vecchietto ci vede attraverso la porta a vetri, chiede al commesso del bookshop se può uscire dall’entrata e sgattaiola via alle nostre spalle. Lesto come Diabolik.

Alle sei del pomeriggio siamo scorati e infreddoliti, tanto da muovere a compassione il commesso del bookshop (sì, lo stesso). “Ma stasera viene… aspettate che chiedo” Dodu: “Sì, mo’ arriva Dori Ghezzi”. No, ma è atteso Cristiano De André. Cristiano De André??? Sì, lo stesso che dopo una mezz’ora scende dal taxi: “No, ragazzi, adesso no, semmai dopo”.

Ormai aspettiamo. Quando esce c’è già buio. Probabilmente considera l’idea di imitare il vecchietto, almeno per un attimo. Poi ci guarda, ride. “Siete ancora qui? Vabbè, dai…” Dodu lo intervista, alla faccia della disorganizzazione dell’ufficio stampa. Io riprendo e scopro di essere troppo bassa per sperare in una carriera da camera-woman.

update: stamattina siamo riusciti a fare le riprese all’interno della mostra. Il nostro lasciapassare era una e-mail:

buongiorno Eleonaora, i custodi della rotonda di via besana sono stati avvisati del vostro arrivo di domani, quindi buone riprese della mostra. LM

All’ingresso non sapevano nemmeno i nostri nomi e ci hanno dato un normale biglietto. Quindi, il primo custode che ci ha visto con una telecamera è venuto a dirci che non potevamo fare le riprese. “No, guardi, all’ingresso lo sanno, abbiamo mandato un’e-mail” “Ah, va bene”.

  1. grande avventura giornalistica!!!..hehe =)
    ma si può vedere il video che avete realizzato???

  2. tutto merito del comune, se no sarebbe stata una cosa noiosissima ;) il video arriverà… con calma ma arriverà

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